Credito d’imposta per investimenti nel mezzogiorno – aggiornamenti 2017

Credito d’imposta Sud 2017

Il bonus beni strumentali aumenta fino al 45% in favore di tutte le imprese situate nelle aree svantaggiate e che effettueranno investimenti in favore di competitività e crescita.

Il credito d’imposta per le imprese del Sud, in base a quanto previsto dall’emendamento al Decreto Mezzogiorno 243/2016 recante Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno è stato aumentato del 15% e per le imprese minori si potrà ottenere un bonus fiscale del 45%.

Ma tra le novità vi è anche l’inclusione della Sardegna nel perimetro dei beneficiari, assieme alle cosiddette aree svantaggiare, ovvero Basilicata, Calabria, Molise, Abruzzo, Puglia e Sicilia.

Il Bonus Sud 2017 per investimenti strumentali potrà contare, per il triennio 2017-2019 dei 617 milioni di euro all’anno e con l’emendamento approvato viene inoltre eliminato il divieto di cumulo con altri aiuti in regime de minimis, ovvero erogabili entro il massimo di 200 mila euro a impresa nel triennio.

Gli importi del credito d’imposta variano sulla base delle dimensioni dell’azienda:

  • per le grandi imprese il bonus passa dal 10 al 25%,
  • per le medie imprese è del 35%
  • per le piccole imprese l’agevolazione arriva al 45%.

Questo significa che le imprese più piccole, verso le quali si destina un’importante quota del bonus, potranno godere dell’agevolazione, nella forma di credito d’imposta, di un’importo pari quasi alla metà di quanto speso per l’acquisto di beni strumentali.

Tra le novità inserite con l’emendamento, si prevedono inoltre nuove soglie relativamente ai progetti di investimento che potranno beneficiare del credito d’imposta Sud 2017, ovvero da 1,5 a 3 milioni di euro per le piccole imprese e da 5 a 10 milioni di euro per le medie imprese.

Novità che riguardano inoltre il calcolo del credito, che sarà effettuato sul costo complessivo dei beni acquistati al lordo degli ammortamenti fiscali dedotti nel periodo d’imposta per i beni ricadenti nelle categorie corrispondenti a quelle agevolabili, oltre che per i beni oggetto dell’agevolazione, un’intervento considerato fondamentale per favorire anche le aziende che hanno fatto investimenti negli anni precedenti in beni strumentali il cui ammortamento è ancora in corso.

Il credito potrà essere richiesto da tutti i titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla forma giuridica utilizzata e i beneficiari del credito d’imposta sono tenuti a dimostrare gli investimenti legati all’acquisto, anche tramite contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti, tecnologie e attrezzature destinati ad aziende già esistenti o di nuovo impianto nelle regioni sopra elencate.

Non possono usufruire del credito d’imposta le imprese in difficoltà o quelle che operano nei seguenti settori:

  • industria siderurgica;
  • industria carbonifera;
  • fibre sintetiche;
  • costruzione navale;
  • trasporti e relative infrastrutture;
  • produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche;
  • settore creditizio, finanziario e assicurativo

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